Herbert William Mullin è stato un serial killer americano che ha operato nell’area di Santa Cruz, in California, all’inizio degli anni ’70. Ha ucciso 13 persone tra il 1972 e il 1973, e le sue vittime includevano uomini, donne e bambini. Molte delle sue azioni erano motivate da una serie di credenze bizzarre e deliranti che aveva sviluppato nel corso del tempo.
Biografia
Herbert William Mullin è nato il 18 aprile 1947 a Salinas, in California. Era il secondo di quattro figli in una famiglia cattolica di classe media. Durante la sua infanzia e adolescenza, Mullin era considerato un ragazzo normale e ben adattato. Era un popolare studente delle scuole superiori, ottenendo buoni voti e partecipando a diverse attività extrascolastiche, tra cui il coro e il calcio.
Tuttavia, intorno all’età di 16 anni, Mullin ha iniziato a mostrare segni di instabilità mentale. Dopo la morte di un suo amico in un incidente d’auto, Mullin ha iniziato a ritirarsi dagli amici e dalla vita sociale. Ha manifestato comportamenti strani, come parlare da solo e fare discorsi incoerenti. Le sue prestazioni scolastiche hanno iniziato a soffrire e ha abbandonato molte delle sue attività extrascolastiche.
Dopo il diploma di scuola superiore, Mullin ha trascorso un breve periodo nell’esercito, ma è stato congedato a causa dei suoi problemi di salute mentale. Ha poi trascorso un po’ di tempo in varie istituzioni psichiatriche, dove è stato diagnosticato con schizofrenia paranoide. Nonostante ciò, Mullin ha tentato di vivere una vita normale. Ha lavorato in vari impieghi e ha frequentato brevemente il college.
Tuttavia, la sua malattia mentale ha continuato a peggiorare. Ha iniziato a sviluppare delle idee deliranti, credendo che la California fosse destinata a subire un grande terremoto che avrebbe distrutto tutto, e che l’unico modo per impedirlo fosse compiendo degli omicidi. Mullin credeva anche di ricevere messaggi da Dio attraverso voci nella sua testa, che gli dicevano di uccidere per prevenire disastri naturali.
Nel 1972, all’età di 25 anni, Mullin ha iniziato a uccidere. Tra il 1972 e il 1973, ha ucciso 13 persone, compresi un prete cattolico, senzatetto, conoscenti e sconosciuti. È stato infine arrestato nel febbraio 1973 dopo aver sparato a un uomo in pieno giorno in un parcheggio affollato.
Durante il suo processo, Mullin ha cercato di difendersi sostenendo di aver agito per prevenire terremoti e altre catastrofi naturali. Tuttavia, è stato giudicato colpevole di omicidio di primo grado e condannato all’ergastolo in prigione. Da allora, ha trascorso il resto della sua vita dietro le sbarre.
Modus Operandi di Herbert Mullin
Herbert Mullin era un serial killer con un modus operandi variabile, il che lo rendeva difficile da catturare e da collegare a diversi omicidi. Tuttavia, ci sono alcune caratteristiche comuni nel modo in cui operava: Mullin non aveva un tipo specifico di vittima. Uccideva uomini, donne e bambini di diverse età e background. Alcune delle sue vittime erano conoscenti, mentre altre erano sconosciute.
Motivazione: Mullin credeva di avere una missione divina di prevenire terremoti e altre catastrofi naturali uccidendo persone. Questa convinzione delirante era il principale motore dei suoi omicidi. Mullin ha utilizzato diverse armi per commettere i suoi omicidi, tra cui coltelli, pistole e mazze da baseball. Il suo uso di armi diverse rendeva difficile per gli investigatori collegare i crimini tra loro.
Situazioni diverse: Mullin ha commesso omicidi in diverse situazioni. Alcune vittime sono state uccise in luoghi isolati, mentre altre sono state uccise in luoghi pubblici e in pieno giorno. Questo ha reso difficile prevedere dove e quando avrebbe colpito di nuovo. A differenza di molti serial killer, Mullin non aveva rituali post-omicidio particolari, come la mutilazione delle vittime o la creazione di scene del crimine elaborate.
Il modus operandi di Herbert Mullin era altamente variabile, il che ha reso difficile per gli investigatori collegare i suoi crimini e catturarlo. Tuttavia, la sua convinzione delirante che uccidere potesse prevenire terremoti era un elemento costante in tutti i suoi omicidi.
Riferimenti culturali
Herbert Mullin, come molti serial killer, ha attirato l’attenzione dei media e della cultura popolare. Ecco alcuni riferimenti culturali che riguardano la sua vita e i suoi crimini:
Libri:
“The Die Song: A Journey into the Mind of a Mass Murderer” di Donald T. Lunde e Jefferson Morgan. Questo libro esplora la vita e la psiche di Mullin, cercando di comprendere le sue azioni e le sue motivazioni.
Programmi televisivi:
“Deadly Women”: Anche se questo programma si concentra principalmente su assassine femminili, ha incluso la storia di Mullin in un episodio speciale sugli uomini.
“Twisted”: Un episodio di questa serie di documentari sul crimine tratta del caso di Mullin, esplorando le sue azioni e la sua psicologia.
Musica:
GG Allin, un cantante e musicista punk rock noto per le sue performance provocatorie e oltraggiose, ha scritto una canzone intitolata “I Kill Everything I Fuck”, che cita Herbert Mullin nelle sue parole.
Documentari:
Ci sono diversi documentari che esplorano la vita e i crimini di Herbert Mullin, analizzando le sue motivazioni e il contesto in cui ha agito. Questi documentari spesso includono interviste con esperti, investigatori, sopravvissuti e persone che hanno conosciuto Mullin.
Podcast:
Il caso di Mullin è stato discusso in vari podcast sul crimine vero, che analizzano i dettagli dei suoi omicidi, il suo arresto, il processo e la sua condanna.
È importante notare che mentre questi riferimenti culturali possono fornire una visione interessante della vita e dei crimini di Mullin, possono anche essere sensazionalizzati o distorti per intrattenimento. Per una comprensione più completa e accurata del caso, è meglio consultare fonti giornalistiche e accademiche.
È importante notare che mentre questi riferimenti culturali possono fornire una visione interessante della vita e dei crimini di Mullin, possono anche essere sensazionalizzati o distorti per intrattenimento. Per una comprensione più completa e accurata del caso, è meglio consultare fonti giornalistiche e accademiche.
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