Pedro Alonso López, noto come “Il Mostro degli Andi”, è uno dei serial killer più tristemente famosi del XX secolo. Nato nel 1948 a Tolima, Colombia, la sua vita è stata segnata da un’infanzia difficile e traumatizzante, che lo ha spinto verso una carriera criminale devastante. Lopez ha confessato di aver ucciso oltre 300 giovani ragazze in Colombia, Ecuador e Perù durante la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80. Le sue vittime erano principalmente ragazze indigene o di umili origini sociali, che adescava con promesse di lavoro o regali.
Le sue azioni sono un esempio agghiacciante delle tragiche conseguenze che possono derivare da un’infanzia turbata e abusiva, e la sua storia continua ad attirare l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica in tutto il mondo.
Biografia di Pedro Alonso López
Pedro Alonso López è nato il 8 ottobre 1948 a Santa Isabel, una cittadina nella regione di Tolima, in Colombia. Fin dalla sua infanzia, López ha dovuto affrontare condizioni di vita molto difficili. Suo padre, Pedro, era un membro del Partito Liberale Colombiano e fu ucciso durante “La Violencia”, una guerra civile che si protrasse dal 1948 al 1958. La madre di López, Benilda, era una prostituta che aveva tredici figli, di cui Pedro era il settimo.
López crebbe in un ambiente familiare segnato da abusi e povertà. All’età di otto anni, fu cacciato di casa dalla madre dopo essere stato sorpreso a toccare inappropriatamente sua sorella. Da quel momento in poi, visse per strada, dove subì numerose aggressioni e abusi sessuali. Si è ipotizzato che questi traumi abbiano avuto un impatto significativo sulla sua psiche e sul suo comportamento criminale in seguito.
Nel 1964, all’età di 16 anni, López fu accolto in un orfanotrofio dopo essere stato arrestato per aver rubato automobili. Durante il suo soggiorno nell’istituto, fu violentemente aggredito da altri ragazzi e lasciò l’orfanotrofio poco tempo dopo. Per sopravvivere, si dedicò al furto e alla rapina. Durante la sua giovinezza, venne arrestato diverse volte e trascorse diversi periodi in carcere, dove fu oggetto di ulteriori abusi.
Nel 1969, López fu arrestato a Bogotà per furto d’auto e fu condannato a due anni di prigione. Durante la sua detenzione, fu violentato da altri detenuti. In risposta, uccise tre degli aggressori e per questo fu trasferito in una sezione di massima sicurezza.
Dopo essere stato rilasciato nel 1978, López iniziò la sua carriera di serial killer, concentrandosi principalmente su giovani ragazze indigene in Colombia, Ecuador e Perù. Le adescava con promesse di lavoro, regali o soldi, poi le portava in luoghi isolati, dove le violentava e le uccideva, spesso strangolandole. Successivamente, spostava i corpi in fosse poco profonde.
La sua attività criminale si protrasse per diversi anni, finché nel 1980 fu arrestato in Ecuador. Inizialmente venne arrestato per tentato rapimento, ma durante gli interrogatori confessò di aver ucciso oltre 300 ragazze. Tuttavia, le autorità riuscirono a confermare solo 57 omicidi e lo condannarono a 16 anni di prigione, la pena massima per omicidio in Ecuador all’epoca. Fu rilasciato nel 1994 per buona condotta dopo aver scontato solo 14 anni di detenzione.
Dopo il suo rilascio, López tornò in Colombia, dove fu dichiarato insano di mente e trattenuto in un ospedale psichiatrico per qualche tempo. Fu poi rilasciato e la sua attuale ubicazione e stato sono sconosciuti. La sua storia rimane un oscuro esempio delle conseguenze che un’infanzia abusata e turbolenta può avere su un individuo.
Modus Operandi di Pedro Alonso López
Il modus operandi di Pedro Alonso López, noto come “Il Mostro degli Andi”, era caratterizzato da una metodologia specifica e agghiacciante. Le sue vittime erano giovani ragazze, spesso indigene, che vivevano in condizioni di povertà o vulnerabilità. López approfittava delle loro circostanze difficili per adescarle.
López sceglieva le sue vittime tra ragazze di età compresa tra i 9 e i 12 anni, preferibilmente di origini indigene o provenienti da famiglie povere. Le ragazze indigene erano particolarmente vulnerabili, poiché le autorità tendevano a non indagare sulle loro scomparse con la stessa urgenza riservata ad altre vittime. López adescava le sue vittime offrendo loro piccoli regali, come caramelle o giocattoli, oppure promettendo loro un lavoro o un posto dove stare. In alcuni casi, si fingeva un prete o un insegnante per guadagnare la fiducia delle ragazze.
Una volta che aveva guadagnato la fiducia delle sue vittime, López le portava in luoghi isolati, lontani da occhi indiscreti. Questi luoghi potevano essere boschi, campi o edifici abbandonati. López stuprava le sue vittime e poi le uccideva, spesso strangolandole. In alcuni casi, legava le ragazze prima di violentarle e ucciderle.
Dopo aver ucciso le sue vittime, López le seppelliva in fosse poco profonde, spesso vicino ai luoghi dove aveva commesso gli omicidi. Questo rendeva difficile il ritrovamento dei corpi e contribuiva a nascondere le sue tracce. In alcune occasioni, López rimaneva con i corpi delle sue vittime per diverse ore dopo averle uccise. Questo comportamento è noto come “necrofilia passiva” ed è comune tra alcuni serial killer.
López è stato in grado di uccidere un gran numero di vittime nel corso di diversi anni, sfruttando la sua capacità di guadagnare la fiducia delle ragazze e la mancanza di attenzione delle autorità sulle scomparse di ragazze indigene o povere. La sua storia rimane uno degli esempi più inquietanti di come un individuo possa approfittare della vulnerabilità altrui per compiere crimini orrendi.
Riferimenti culturali
Libri
“The Encyclopedia of Serial Killers” di Michael Newton. Questo libro include una sezione su Pedro Alonso López, fornendo dettagli sulla sua vita e i suoi crimini.
“Serial Killers: The Method and Madness of Monsters” di Peter Vronsky. Un altro testo che offre un’analisi approfondita su diversi serial killer, inclusi dettagli su López.
“Profiling Violent Crimes: An Investigative Tool” di Ronald M. Holmes e Stephen T. Holmes. Anche questo libro contiene informazioni su Pedro Alonso López nel contesto della profilazione criminale.
Documentari
“World’s Most Evil Killers” – Stagione 2, Episodio 3. Un episodio di questa serie documentaristica che esamina i crimini di López. Disponibile su piattaforme come Amazon Prime Video.
“Born to Kill?” – Stagione 7, Episodio 2. Un episodio di questa serie che esplora la vita e i crimini di Pedro Alonso López. Anche questo disponibile su vari servizi di streaming.
Articoli Accademici e Saggi
“The Psychopathology of Serial Murder: A Theory of Violence” di Richard W. Noll Un articolo accademico che analizza il comportamento dei serial killer, citando esempi come quello di López.
“Criminal Profiling: An Introduction to Behavioral Evidence Analysis” di Brent E. Turvey. Questo libro include una sezione che discute i metodi utilizzati per profilare criminali come Pedro Alonso López. ISBN: 978-0127050416.
Risorse Online
Una pagina dedicata a López con una raccolta di informazioni dettagliate sulla sua vita e i suoi crimini. Link alla pagina.
Criminal Minds Wiki – Pedro Alonso López
Impatto sulla società
La storia di Pedro Alonso López ha sollevato importanti questioni riguardo alla protezione dei gruppi vulnerabili, come le ragazze indigene, e alla necessità di prestare maggiore attenzione alle loro scomparse. Inoltre, il suo caso ha alimentato dibattiti sui diritti dei criminali, sulla pena di morte e sull’imputabilità delle persone affette da disturbi mentali.
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