Il termine “Angelo della Morte” è usato in criminologia per descrivere una rara categoria di serial killer che operano in ambienti medici o ospedalieri. Questi criminali, spesso infermieri o medici, sfruttano la loro posizione per uccidere pazienti vulnerabili. Le loro vittime sono generalmente persone in cattivo stato di salute, come anziani, malati cronici o neonati. In questo articolo, esploreremo le caratteristiche, il modus operandi e alcuni dei casi piĂą famosi di infermieri serial killer, noti come “angeli della morte”.
Caratteristiche degli “Angeli della Morte”
Gli “angeli della morte” sono unici tra i serial killer perchĂ© le loro vittime non rispecchiano preferenze sessuali o motivazioni personali, ma sono scelti per la loro vulnerabilitĂ e accessibilitĂ . Gli omicidi sono spesso commessi tramite la somministrazione di farmaci o sostanze tossiche, rendendo difficile la loro scoperta. Ad esempio, Harold Shipman utilizzava la diamorfina, mentre Arnfinn Nesset si serviva del Curacit.
Questi serial killer possono essere spinti da diverse motivazioni. Alcuni uccidono per la sensazione di onnipotenza che deriva dal controllo della vita e della morte dei pazienti. Altri affermano di voler alleviare le sofferenze delle loro vittime, anche se spesso le loro vittime non erano in condizioni terminali. Una categoria particolare comprende coloro che creano situazioni di emergenza per attirare l’attenzione su di sĂ©, un comportamento collegato alla sindrome di MĂĽnchhausen per procura.
Modus Operandi
Il modus operandi degli “angeli della morte” spesso prevede l’uso di iniezioni letali. Beverley Allitt, ad esempio, utilizzava dosi letali di insulina o cloruro di sodio. Stephan Letter, invece, impiegava Lysthenon e tranquillanti. Questo approccio rende gli omicidi difficili da identificare, poichĂ© le morti possono sembrare naturali o causate da incidenti. Inoltre, la presenza di farmaci nel corpo delle vittime può essere facilmente giustificata.
Gli “angeli della morte” spesso agiscono indisturbati per anni. La loro sicurezza cresce con ogni omicidio, portandoli a trascurare dettagli importanti e aumentando la probabilitĂ di essere scoperti. Molti di loro sono affetti da disturbi di personalitĂ , come il disturbo borderline, istrionico, narcisistico o ossessivo-compulsivo. La loro attivitĂ omicida può intensificarsi durante periodi di stress o depressione.
Casi Celebri
Harold Shipman
Harold Shipman, noto come “Dottor Morte”, è uno degli “angeli della morte” piĂą famosi. Medico di famiglia britannico, è stato ritenuto responsabile della morte di almeno 250 pazienti tra il 1975 e il 1998. Shipman somministrava dosi letali di diamorfina alle sue vittime, per lo piĂą donne anziane. Fu arrestato nel 1998 e condannato all’ergastolo nel 2000. Shipman si suicidò in prigione nel 2004.
Beverley Allitt
Beverley Allitt, soprannominata “L’Angelo della Morte”, è un’infermiera pediatrica britannica che ha ucciso quattro bambini e tentato di ucciderne altri nove tra il febbraio e l’aprile del 1991. Utilizzava iniezioni letali di insulina o cloruro di sodio. Fu condannata a tredici ergastoli nel 1993.
Stephan Letter
Stephan Letter, infermiere tedesco, ha confessato di aver ucciso almeno 29 pazienti tra il gennaio 2003 e il luglio 2004, somministrando loro dosi letali di farmaci. Il suo caso è stato scoperto dopo la morte sospetta di un paziente in buone condizioni di salute. Letter è stato condannato all’ergastolo nel 2006.
Sonya Caleffi
Sonya Caleffi è un’infermiera italiana condannata per l’omicidio di cinque pazienti tra il 2002 e il 2004. Utilizzava iniezioni di aria per provocare embolie gassose. Caleffi ha ammesso di aver agito per alleviare la sofferenza dei pazienti, ma le sue vittime non erano in condizioni terminali. Fu condannata a venti anni di carcere nel 2006.
Michael Swango
Michael Swango, un medico statunitense, è sospettato di aver ucciso fino a 60 pazienti e colleghi tra il 1983 e il 1997. Swango somministrava veleno o dosi letali di farmaci alle sue vittime. Fu arrestato nel 1997 e condannato a tre ergastoli nel 2000.
Conclusione
Gli “angeli della morte” rappresentano una categoria unica e spaventosa di serial killer. La loro capacitĂ di sfruttare la fiducia dei pazienti e del personale medico per commettere omicidi rende particolarmente difficile la loro individuazione. I casi di Harold Shipman, Beverley Allitt, Stephan Letter, Sonya Caleffi e Michael Swango ci ricordano la necessitĂ di vigilare costantemente sugli ambienti medici per prevenire simili atrocitĂ . La consapevolezza e la formazione del personale medico sono fondamentali per garantire la sicurezza dei pazienti e prevenire futuri crimini.
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