Kiyoshi Ōkubo è uno dei serial killer più noti nella storia criminale giapponese, con una serie di crimini che hanno scioccato la nazione nei primi anni ’70. Questo articolo esplora la sua biografia, il suo modus operandi e i riferimenti culturali che hanno tratto ispirazione dalle sue azioni nefaste.
Biografia
Kiyoshi Ōkubo nacque il 17 gennaio 1935 a Takasaki, nella Prefettura di Gunma. La sua infanzia fu segnata da difficoltà e isolamento, soprattutto a causa delle sue origini miste. Sua madre era infatti per metà russa, il che lo rendeva bersaglio di bullismo e discriminazione durante la sua crescita, specialmente dopo l’inizio della Guerra del Pacifico nel 1941. Questo isolamento sociale contribuì a formare una personalità problematica e violenta.
Primi Crimini
Ōkubo iniziò la sua carriera criminale negli anni ’50. Il 12 luglio 1955, a soli vent’anni, violentò una donna. Questo fu solo l’inizio di una serie di crimini sessuali. Dopo un tentativo fallito di stupro pochi mesi dopo, venne arrestato e incarcerato fino al 1959. Nel 1960, tentò nuovamente di stuprare una donna, ma la vittima ritirò le accuse. Nonostante ciò, continuò a commettere crimini, tra cui la minaccia a un uomo e ulteriori stupri.
Vita Familiare
Nel 1961, Ōkubo si sposò e ebbe due figli, un maschio e una femmina. Tuttavia, la vita familiare non riuscì a distogliere Ōkubo dalle sue inclinazioni criminali. Continuò a commettere crimini sessuali e violenti, culminando in un altro arresto nel 1967. Fu rilasciato nel marzo del 1971, poco prima di iniziare la sua serie di omicidi più famosi.
Modus Operandi
Tra il 31 marzo e il 10 maggio 1971, Kiyoshi Ōkubo compì una serie di otto omicidi che terrorizzarono la regione di Gunma. Le sue vittime erano tutte giovani donne, di età compresa tra i 16 e i 21 anni. Utilizzava un approccio predatorio, adescando le vittime con la promessa di un passaggio in auto. Una volta che le donne salivano nel suo veicolo, le portava in luoghi isolati dove le aggrediva sessualmente e le uccideva.
Le Vittime
Miyako Tsuda, 17 anni, uccisa il 31 marzo 1971.
Mieko Oikawa, 17 anni, uccisa il 6 aprile 1971.
Chieko Ida, 19 anni, uccisa il 17 aprile 1971.
Seiko Kawabata, 17 anni, uccisa il 18 aprile 1971.
Akemi Sato, 16 anni, uccisa il 27 aprile 1971.
Kazuyo Kawaho, 18 anni, uccisa il 3 maggio 1971.
Reiko Takemura, 21 anni, uccisa il 9 maggio 1971.
Naoko Takanohashi, 21 anni, uccisa il 10 maggio 1971.
Arresto e Condanna
Ōkubo fu arrestato il 14 maggio 1971, dopo che il fratello di una delle sue vittime riuscì a rintracciarlo. Durante il processo, il tribunale distrettuale di Maebashi lo condannò a morte per impiccagione il 22 febbraio 1973. Ōkubo non fece appello contro la sentenza e fu giustiziato il 22 gennaio 1976.
Riferimenti Culturali
La figura di Kiyoshi Ōkubo ha avuto un impatto significativo anche sulla cultura popolare giapponese. La sua storia ha ispirato vari media, tra cui una serie drammatica trasmessa il 29 agosto 1983 intitolata “Il crimine di Kiyoshi Ōkubo” (Ōkubo Kiyoshi no Hanzai). Questa rappresentazione ha cercato di esplorare non solo i crimini, ma anche la psiche complessa e disturbata del criminale.
Libri:
Michael Newton, An Encyclopedia of Modern Serial Killers, offre un dettagliato profilo su Ōkubo, analizzando il suo background, i crimini e la sua cattura.
Watanabe Kyoshi, Serial Killer Calendar, descrive in dettaglio la vita e i crimini di Ōkubo, fornendo anche contesto storico e psicologico.
Documentari:
“The Crimes of Kiyoshi Ōkubo” (1983), un dramma televisivo giapponese che ricostruisce la vicenda del serial killer, interpretato da Takeshi Kitano. Questo film è basato sugli eventi reali e fornisce un’interpretazione drammatica dei crimini e del processo di Ōkubo (Wikipedia, l’enciclopedia libera).
Articoli e risorse online:
Il sito Killer.Cloud e altri database di serial killer forniscono informazioni dettagliate e analisi sui suoi crimini (Serial Killer Calendar).
La pagina Wikipedia su Kiyoshi Ōkubo, disponibile sia in inglese che in italiano, offre una panoramica completa della sua vita, dei suoi crimini e del suo processo (Wikipedia) (Wikipedia, l’enciclopedia libera).
Conclusione
Kiyoshi Ōkubo rimane uno dei serial killer più noti e temuti nella storia del Giappone. I suoi crimini hanno lasciato un segno indelebile nella memoria collettiva del paese, rappresentando un periodo di grande paura e insicurezza. La sua storia serve come monito delle profondità della depravazione umana e dell’importanza di un sistema di giustizia vigile e reattivo.
L’analisi della vita e dei crimini di Ōkubo non solo ci offre uno sguardo nella mente di un assassino seriale, ma ci ricorda anche l’importanza di comprendere e prevenire tali atrocità. La sua eredità è un doloroso promemoria della necessità di proteggere le vittime e di assicurare che giustizia sia fatta per coloro che hanno sofferto per mano di individui così malvagi.
Potrebbe interessarti: Futoshi Matsunaga: La Storia di un Mostro
Potrebbe interessarti: Sataro Fukiage: La Storia di un Serial Killer Giapponese
Segui sui Facebook